ATTUALE SEDE DELLA FONDAZIONE BIBLIOTECA BOZZANO DE BONI
Il 3 gennaio 1996 la Biblioteca si trasferiva in locali più idonei posti in via Guglielmo Marconi 8/E a Bologna, dove attualmente si trova.
CIO’ SI RENDEVA POSSIBILE PER LA STRAORDINARIA GENEROSITA’ DELLA SIGNORA SILVANA ANNOVAZZI PAGNOTTA.
Sulla figura di questa straordinaria mecenate occorre soffermarsi un attimo.
Silvana Annovazzi Pagnotta originaria di Ferrara ha vissuto a Fiesole (Firenze) dove ha svolto attività industriale nel campo dell’abbigliamento.
Dopo la tragica morte, avvenuta nel 1980, del figlio Franco, insieme al marito Gaetano si mise alla ricerca attraverso i mezzi che la ricerca psichica può offrire, e ottenne quanto desiderava grazie alla psicofonia, la registrazione di voci di origine ignota.
Conobbe e frequentò in Svezia Friedrich Jurgenson, lo scopritore del fenomeno delle “voci”, e in seguito partecipò agli esperimenti di Marcello Bacci di Grosseto, nel corso dei quali potè sentire e riconoscere la voce di Franco che rassicurava i genitori e li convinceva della sua sopravvivenza alla morte. Nel libro di Marcello Bacci “Il mistero delle voci dell’Aldilà” (Edizioni Mediterranee 1985) Silvana Pagnotta scrive: “Tutto il fenomeno nel suo complesso ci ha dato la certezza di aver avuto un contatto con nostro figlio. So che gli scettici e gli increduli sono molti, e sarei felice se questa mia testimonianza potesse alleviare il dolore di chi ha perduto una persona amata”.
Il coinvolgimento personale e l’interesse per la psicofonia stimolarono la sua assidua dedizione al fenomeno durata più di vent’anni con la partecipazione a diversi congressi, con la pubblicazione di relazioni e, in collaborazione con Luciano Capitani, del libro “Terre tuttora inviolate” ed. Mediterranee.
Grata delle certezze raggiunte, Silvana Pagnotta desiderò fare qualcosa di concreto per la ricerca psichica e individuò nella Biblioteca Bozzano-De Boni, a quel tempo sistemata in via Orfeo in locali di affitto divenuti ormai insufficienti, il progetto giusto.
Si mise in contatto con il presidente Silvio Ravaldini e finanziò l’acquisto dei locali in via Marconi 8/E. Grazie a Lei la Biblioteca, divenuta poi Fondazione, ha una sede stabile, ampia, confortevole e adeguata agli scopi che si propone.
Al completamento e all’arredo della sede contribuirono in maniera consistente le signore Liliana Ferrari e Luciana Prisone di Alassio.